28 volti, 28 storie di bambini e adulti cardiopatici congeniti. L’iniziativa promossa dall’Associazione Piccoli Cuori Vercelli O.N.L.U.S. Visitabile fino al 27 Ottobre.
La vita ti mostra sempre un secondo volto. Come uno specchio riflesso c’è sempre qualcosa che va oltre l’apparenza ed è spesso ciò che più fa battere il cuore. È partendo da questo presupposto che l’Asl di Vercelli ha scelto di ospitare in questi giorni nel corridoio centrale del S.Andrea di Vercelli la mostra “Il sorriso del guerriero”, Storie di bambini e adulti cardiopatici congeniti; una iniziativa promossa dall’Associazione Piccoli Cuori Vercelli O.N.L.U.S.
Percorrendo il viale interno dell’ospedale il lungo vetro riflesso, da cui snodano i percorsi per accedere ai reparti, è costellato da 28 pannelli fotografici che visitatori e utenti potranno ammirare. Proprio un vetro trasparente per testimoniare che c’è sempre un altro volto, anche nella malattia.
Sono le fotografie di piccoli e grandi cardiopatici congeniti, scatti realizzati da Aina Rigazio, che, oltre a essere parte attiva dell’associazione Piccoli Cuori Vercelli O.N.L.U.S. di Vercelli, è anche una dipendente dell’ASL di Vercelli.
L’obiettivo è quello di accendere i riflettori sulle patologie congenite cardiache alimentando al tempo stesso una maggiore consapevolezza anche su tutto ciò che ruota attorno alla malattia.
In queste 28 foto ci sono adulti e bambini: ad ogni volto una storia diversa, un sorriso e una visione sempre inedita della vita. Nicolas, Sirio, Simone, Vanessa, Chiara, Erika… sono solo alcuni dei protagonisti che imparerete a conoscere visitando la mostra. Grandi e piccini, fotografati in diverse città di Piemonte, Lombardia e Liguria. Alla descrizione tecnica della patologia si affianca la propria interpretazione della vita e della quotidianità: c’è chi la malattia la vive da adulto, come Simone, ma vi ha sempre convissuto e quindi oggi si definisce molto semplicemente un “cardiopatico sensibile” che continua ad essere innamorato della vita. E poi ci sono i pensieri dei genitori che danno parole al vissuto dei propri bimbi. La mamma di Alessandro, 6 anni - un primo intervento fatto in attesa del secondo - che nell’accompagnare il sorriso del suo guerriero scrive: “Alessandro è venuto al mondo con una scatola di matite per colorarci la vita”. Marco non si separa dal suo super eroe (l’uomo ragno) nemmeno in foto; ma forse non sa di essere lui il vero super eroe: “Il panorama mozzafiato che ammiri dopo aver scalato con tutta la forza che hai in corpo una montagna”, così scrivono i suoi genitori.
L’associazione Piccoli Cuori Onlus di Vercelli nasce sull’onda dell’omonima realtà creata presso l’ospedale Giannina Gaslini di Genova nel 1998 dalla volontà dei genitori dei piccoli pazienti del Dipartimento Cardiovascolare. A distanza di 20 anni, nel 2018, è un gruppo di vercellesi cardiopatici congeniti, tutti ex pazienti dell'Istituto ligure, a voler fondare una filiale locale gemella. Tecnicamente si chiamano GUCH (Grow Up Congenital Heart): sono i giovani cardiopatici congeniti diventati adulti. E sono loro adesso a voler dare voce e aiutare altri cardiopatici per condividere e superare insieme le difficoltà di tutti i giorni.
Tra gli obiettivi che l’associazione promuove vi sono quelli di essere un concreto supporto alle famiglie, aiutandole ad affrontare in modo appropriato e consapevole il percorso di crescita dei bambini con cardiopatie congenite ed acquisite; stimolare la ricerca e l'aggiornamento nel campo della Cardiologia e Cardiochirurgia Pediatrica; sensibilizzare l'opinione pubblica e le Istituzioni sulle problematiche inerenti le cardiopatie congenite.
Per chi volesse contattare l’associazione può scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o seguire la pagina facebook @piccoliCuoriVercelli.
La mostra sarà visitabile fino a domenica 27 ottobre.