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L'Ospedale Sant'Andrea di Vercelli è stato accreditato dall'Unicef come "Ospedale amico del bambino", la notizia è stata ufficializzata nei giorni scorsi durante una conferenza stampa alla presenza della Direzione Generale in cui è stato spiegato consa questo riconoscimento in concreto comporti.
 
 
L'Ospedale ambisce al massimo benessere per il nascituro e per la donna che ha partorito, fornendo loro i più alti standard assistenziali, ad esempio favorendo l'allattamento al seno (ma anche il sostegno alle mamme che non possono allattare), il contatto prolungato mamma-bebè incentivando il pelle a pelle anche dopo il parto cesareo, ma anche ogni tipo di assistenza pre e post parto, con una presa in carico anticipata. Tutti elementi certificati che qualificano il Sant'Andrea come ospedale a cui le mamme possono rivollgersi con fiducia per partorire.
Dopo più di quattro anni di lavoro, di formazione del personale e produzione di documenti, il Sant’Andrea è stato ufficialmente accreditato da Oms e Unicef tra le strutture che possono fregiarsi di questo titolo. E’ il 31° presidio
«Amico dei bambini» su 440 punti nascita esistenti in Italia, il secondo in Piemonte.
Il percorso è iniziato nel 2017 con la raccolta della documentazione, e terminerà con una cerimonia di consegna
dell’attestato da parte dell’Unicef, che verrà organizzata prossimamente. A dare un primo impulso era stato il Rotary Sant’Andrea. Da quel momento è partito l’iter che ha coinvolto più di 20 Strutture dell’Asl, dalla Psicologia al comparto degli anestesisti, dalla Farmacia ospedaliera alla Pediatria. Oltre che tutte le mamme e i nuovi nati al Sant’Andrea negli ultimi 4 anni.
«In un anno e mezzo - hanno spiegato Gianluca Cosi, responsabile di Pediatria ed Elena Uga, pediatra e referente del progetto Unicef - nei cesarei siamo passati dal 10 al 94% di mamme che hanno adottato il pelle a pelle. Un altro requisito era l’adozione della pratica “rooming-in”, cioè la possibilità per la mamma di avere il bimbo in stanza 24 ore su 24 e occuparsene fin da subito. Siamo riusciti a mantenere queste pratiche anche con le mamme positive al Covid».
Una altra azione particolarmente importante per l'accreditamento Unicef ha riguardato la presenza di un mediatore culturale per le mamme straniere, che rappresentano ua parecentuale significativa delle neo mamme vercellesi.
Non da ultimo è stato ben valutato il percorso post-dimissione, e per l’Asl ha giocato a favore il dialogo con la rete di consultori e pediatri, molto apprezzato dall’Unicef.
«Il risultato - hanno aggiunto il Direttore generale Eva Colombo e il direttore sanitario Fulvia Milano - è arrivato
grazie ad un lavoro di gruppo molto apprezzato. Le mamme possono continuare a decidere di partorire al Sant’Andrea avendo la migliore assistenza e benefici possibili».